Il bostrico è un piccolo insetto che si mangia abeti e pini sotto stress o indeboliti, rappresenta una grande minaccia per i nostri boschi. In Veneto ha trovato particolare sviluppo aggredendo gli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia. La presenza del coleottero rappresenta un problema sia ambientale che economico: secondo gli esperti né la lotta diretta né la rimozione delle piante colpite producono risultati accettabili poiché con il taglio delle piante si corre il rischio di indebolire gli esemplari sani che crescono attorno a quelli morti. Di conseguenza, lasciare tronchi di abete rosso secchi nel bosco risulta essere una perdita monetaria per chi non può contare sulla vendita del legname.
Per evitare, quindi, che continui ad infestare un numero sempre maggiore gli alberi è assolutamente opportuno che la Commissione europea intervenga e permetta alle Regioni colpite di modificare i propri piani di sviluppo regionale per attuare misure di contrasto mirate e circoscritte. È indispensabile anche che l’Europa applichi per queste aree l’articolo 221 del regolamento (UE) n. 1308/2013 ‘Misure necessarie per risolvere problemi specifici’. L’obiettivo dell’interrogazione a firma della collega Elena Lizzi e mia è di tutelare la salute delle aree boschive del nord est poiché il bostrico si sta espandendo a macchia d’olio in Veneto e in Friuli Venezia Giulia con un’accelerazione in questi mesi che appare davvero preoccupante”.
Così l’europarlamentare trevigiano della Lega Gianantonio Da Re, cofirmatario dell’interrogazione contro la proliferazione del bostrico nei boschi del Veneto e del Friuli Venezia Giulia.