“Retromarcia impacciata, ma meglio tardi che mai. Anche se il danno d’immagine è ormai fatto”. Paolo Borchia, eurodeputato della Lega, aveva elencato in una lettera destinata al commissario Reynders i motivi per cui riteneva ingiustificata l’attribuzione di area rosso scuro a Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Bolzano: “Il presidente Zaia, sulla base dei dati, auspica un ritorno della nostra regione a zona gialla, mentre dall’Europa si genera confusione – sulla base di parametri illogici – mostrando cartine con il Veneto in rosso scuro. Grave, come svista, a danno di una regione che basa la sua economia su esportazioni e turismo”.
“Non è tempo per polemiche ma, con 125 dipendenti e 60 milioni di bilancio annuale, dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ci si sarebbe aspettati un contributo diverso a contrasto del Covid”