“Un Governo che dimentica totalmente le famiglie e il sistema scolastico, in particolare quello composto dalle Paritarie. Nel Dpcm appena firmato dal premier non compare – al di là dell’intenzione programmatica – alcuna direttiva riguardo l’apertura dei centri estivi, scaricando tutto sui comuni, risorse incluse. Nel solo Veneto, senza le Paritarie ben 30mila bambini da 0 a 6 anni sarebbero privati del diritto costituzionale all’Istruzione. Ma che sistema è?”.
Lo dichiara la deputata della Lega Angela Colmellere, segretario della Commissione Istruzione e prima firmataria alla Camera dell’ordine del giorno al decreto Cura Italia con cui chiedeva al Governo di “stanziare contributi aggiuntivi per le scuole paritarie, per esonerare i genitori dal pagamento delle rette o per consentire la detraibilità integrale delle stesse per l’anno scolastico in corso”.
“Peraltro, bocciando il nostro emendamento al decreto Cura Italia sia alla Camera che al Senato, e poi anche l’ordine del giorno collegato, questa maggioranza – sottolinea Colmellere – ha già dimostrato di non tenere in alcuna considerazione le famiglie e le scuole paritarie, che solo per quanto riguarda l’infanzia rappresentano il 40% dell’intero sistema nazionale. Peccato che il Governo destini a questi istituti solo le briciole. Da febbraio, non potendo incassare le rette, le scuole paritarie e private sono in sofferenza e rischiano di chiudere; i 130mila lavoratori perderebbero il posto e i ragazzini (di cui 14mila con disabilità) dovrebbero confluire nelle statali che non li potranno accogliere per mancanza di spazi e organico. Di fronte a questo, rischia di non essere sufficiente – o peggio, gravemente deficitario – l’intento del premier Conte di consentire l’organizzazione di centri estivi nelle scuole oggi chiuse, scaricando tutto sui Comuni che ad oggi e fino al 17 maggio non trovano alcun indirizzo da parte dello Stato. Eppure è lo stesso Stato che grazie alle paritarie risparmia milioni di euro l’anno, e che contribuisce al funzionamento di questi indispensabili istituti in maniera molto inferiore a quanto fa per quelli statali. Questa a parer nostro è una discriminazione nei confronti delle famiglie che, per scelta formativa o per mancanza di alternativa pubblica, hanno iscritto i figli alle Paritarie. Peccato che al Governo questo interessi poco, avendo bocciato i nostri emendamenti in materia, e non avendo nemmeno voluto votare l’odg che tutelava scuole e famiglie”.